venerdì 6 giugno 2008

Fuori della Chiesa non c’è salvezza (La Tradizione Cattolica, n. 1/2008)

Ci si può salvare in qualunque modo, oppure ci sono degli obblighi ben precisi a cui nessuno può sottrarsi senza mettere in pericolo la propria anima? In altre parole, per andare in Cielo bisogna appartenere ad una determinata Chiesa, oppure qualunque chiesa va bene? Al limite, c’è proprio bisogno di una chiesa? Il dogma cattolico che afferma che «fuori della Chiesa non c’è salvezza» ha un fondamento reale oppure è una formula priva di senso? E qual è questa Chiesa a cui bisogna necessariamente appartenere per non dannarsi?
L’assioma «fuori della Chiesa non c’è salvezza» è ai nostri giorni messo in discussione. È una di quelle espressioni agli antipodi del politically correct. Il gesuita belga P. Dupuis, in occasione del Congresso interreligioso di Fatima (ottobre 2003, cfr. La Tradizione Cattolica, n°2 (59) 2005, pp. 13-14) ebbe modo di definirlo un «…testo orribile del Concilio di Firenze del 1442».
Ora, su questo punto così fondamentale la Sacra Scrittura ci dà delle indicazioni ben precise, e gli scrittori dei primi secoli del cristianesimo, che sono i Padri della Chiesa, hanno sviluppato e approfondito l’importante tema. San Tommaso d’Aquino ne ha magistralmente sintetizzato la dottrina: basta consultarlo per conoscere la verità e poter seguire la via della salvezza eterna.
In questo libro l’eccellente teologo domenicano p. Edouard Hugon espone ciò che le fonti della Rivelazione – Sacra Scrittura e Tradizione – ci dicono in merito. Un libro da leggere e studiare attentamente per conoscere la verità e combattere con conoscenza di causa il relativismo che infesta la mentalità moderna.

Recensione in «La Tradizione Cattolica», n. 1/2008

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