domenica 10 ottobre 2010

LAVORARE E SACRIFICARSI PER LA GLORIA DI MARIA (Toscana Oggi, 10/10/2010)

Nato a Roma nel 1901, Roberto Ronca diventò prete nel 1928, e dal 1933 al 1948 fu rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Molto attivo nel settore dell’assistenza sociale e in quello dell’impegno civile e politico dei cattolici, Ronca venne consacrato vescovo e dal 1948 al 1955 il Papa gli affidò la Prelatura del Santuario di Pompei. A quel periodo risale anche la fondazione da lui realizzata degli Oblati e delle Oblate della Madonna del Rosario, testimonianza evidente della profonda e ardente pietà mariana che lo caratterizzò per tutta la vita. Ronca partecipò al Concilio Vaticano II e per quattordici anni, fino al 1976, occupò il posto di Ispettore Capo dei Cappellani delle carceri italiane. Morì il 25 settembre 1977, scandendo il nome della Vergine Maria.
Sulla personalità di questo vescovo saldamente legato alla Tradizione cattolica si sono soffermati studiosi del calibro del compianto cardinale Pietro Palazzini, di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta, e del professor Andrea Riccardi. Negli ultimi anni, un’attenzione particolare è stata dedicata alla figura e all’opera di Ronca da Giuseppe Brienza, storico attento e rigoroso, che, recentemente, ha curato una nuova edizione della prima lettera pastorale scritta da Ronca, recante la data del 5 agosto 1948 (Lavorare e sacrificarsi per la gloria di Maria, Edizioni Amicizia Cristiana, pp. 44, euro 5).
Animato da zelo vivissimo, il giovane vescovo si rivolge con amore alla sua chiesa, scrivendo tra l’altro: «Imitiamo dunque Maria innanzitutto nella sua carità verso Dio e verso il prossimo. Maria Santissima ci sia di esempio e di aiuto nell’amare il Signore con tutta la nostra anima e con tutte le nostre forze, perché questo è il primo dei comandamenti. Maria santissima ci sia di esempio e di aiuto nell’amarci gli uni con gli altri, perché questo comandamento è simile al primo».

lo SCAFFALE di Maurizio Schoepflin
TOSCANA OGGI, 10 ottobre 2010, p. 14

Nessun commento: